Buonasera mi raccomando non vi addormentate a leggere l’articolo di oggi, anche se probabilmente sarebbe possibile anche in pieno giorno mentre fate colazione o vi rilassate ovviamente, non per voi ma per me!
Come in ogni articolo devo sempre fare un prequel noioso sennò non c’e’ gusto: voi cari lettori non andreste avanti.
Mi viene sempre da pensare che qualcuno continui a leggere l’articolo per vedere come procede la catastrofe die, invece successivamente mi riprendo.
Eccoci al dunque, stasera si parla di: ricerca di se stessi!
Il primo passo è quello di andare su google e digitare: me stesso!
Il secondo passo e’ quello di premere: cerca!
Il terzo passo è: non ascoltate le cavolate che dico!
No via, saltiamo il terzo passo…e arriviamo alla ciccia come si suole dire.
Un paio di anni fa ho deciso di prendermi un periodo di ricerca personale (anche se in realtà la mia ricerca non si è mai conclusa o forse è iniziata ma è entrata in una sorta di buco nero, un vortice libidinoso fatto di pop-corn, bomboloni e ciambelle)…
Fatto sta che, per una ventina di giorni ho chiuso baracca e burattini e sono andata in Spagna a fare una parte del cammino di Santiago de Compostela. Sono partita da Ponferrada e sono arrivata a Santiago per il 15 Agosto. Questa esperienza mi ha fatto bene, mi ha fatto avere un contatto migliore con la terra (intesa come mondo), mi ha fatto conoscere nuovi amici, mi ha fatto divertire, mi ha fatto credere un po’ di più in me stessa.
Io che penso sempre al fatto che sento molto esterni i miei sentimenti, mi sono commossa quando sono arrivata a Santiago. Quando ho visto quella cattedrale mi si sono illuminati gli occhi e quando sono arrivata li’ sotto sono rimasta un’ora a guardarla fissa ed a piangere dalla gioia. In piu’ partecipando alla celebrazione per Santa Maria, in una chiesa zeppa di pellegrini con lo spettacolo del botafumeiro ovvero una mega incensiera che viene fatta oscillare per tutta la navata laterale della chiesa..potete immaginare..
Qualunque sia il modo con cui affrontiamo la vita quotidiana è importante provare a dare il meglio sapendo che i momenti più bui possono servire a quelli più belli. Non voglio fare la persona egocentrica ma, quello che penso è che prima di stare bene con gli altri bisogna stare bene con se stessi.
Come in ogni articolo mi piace fare una sorta di collegamento tra le esperienze che vivo e ciò che viene riportato in qualche altra forma più famosa.
Sicuramente avrete sentito parlare di Paulo Coelho, scrittore brasiliano; bene, lui oltre ad aver scritto “il cammino di Santiago” uscito da noi nel 2001, ha scritto anche un libro-capolavoro (a dir mio): l’alchimista.
Ovviamente in tutte le sue produzioni c’è un filo conduttore famoso cioè secondo Coelho:
“lo straordinario risiede nel cammino delle persone comuni”
L’alchimista è stato il libro di maggior successo di questo autore che, ribadisco è uno dei miei preferiti.
Per spiegare brevemente e cercare di spoilerare il meno possibile, il libro parla di un giovane pastore Santiago (e anche qui’ si ritorna a quello scritto sopra) che parte dalla sua terra nativa: l’Andalusia. Santiago insegue un sogno ricorrente, è convinto che sotto alle piramidi egiziane vi si nascosto un tesoro preziossimo. Anche lui chiude baracca e burattini e parte!
Durante il suo viaggio ovviamente incontra una serie di personaggi tra cui uno dei più strani è Melchisede: re di Salem che compare dalle primissime pagine. La cosa che colpisce più il ragazzo è che questo Re si comporta come se conoscesse tutta la storia del giovine. Esso lo invita appunto a chiudere baracca e pecore ed a partire. Oltre a consigliarlo, Melchisede lo arricchisce con una serie di aforismi e belle parole che, lo inseguiranno per tutto il viaggio ed il libro. Inoltre, gli dona due pietre che potranno portare consiglio al giovine durante il viaggio perché una rappresenta il si e l’altra il no. La cosa carina è che si chiamano Urim e Tummim.
Il viaggio di Santiago rappresenta una cosa che accomuna o dovrebbe accomunare tutto il genere umano (almeno quello pensate e con il sale nella zucca, non i pecoroni quelli si vendono): la propria ed unica crescita personale!
E qui’ applausi, standing ovation e hola per Coelho!
Detto questo vi pongo una serie di domande in modo anche che si possa interagire e fare uno scambio (sarei super grata se qualcuno dicesse la sua ovviamente se vuole)..
Riuscirà Santiago a trovare il tesoro nascosto sotto alle Piramidi?
Cosa ne pensate della vostra crescita personale? Siete soddisfatti?
Secondo voi cosa si può fare per migliorare noi stessi?
Detto ciò, dopo una serie di domande che sembrano uno spot pubblicitario concludo postando una citazione e un’immagine!
Buona lettura!
Silvia
“Caminante, son tus huellas el camino y nada más. “Viandante la tua strada è fatta solo dalle tue orme.
Caminante, no hay camino: se hace camino al andar”. Viandante l’unico modo per fare il tuo cammino è camminare”.